San Giacomo dall'Orio, San Polo (Chiesa di San Polo), Casa del Goldoni (Museo Civico), San Tomà, Le Università di Ca' Foscari e Architettura, Ca' Rezzonico, Campo Santa Margherita, squero de San Trovaso. Basilica dei Frari, Scuola Grande San Rocco, Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Rio Marin |
Scuola Grande di San Rocco
L’organo delegato dalla Serenissima Repubblica al riconoscimento e regolarizzazione delle confraternite a Venezia era addirittura il Consiglio dei Dieci. Questo per indicare l’importanza che le “congregation”avevano nel tessuto politico e sociale della città, rappresentando tanto luogo di commercio che di studio e ricerca, di potere ma anche di sviluppo sociale e politico. Nell'anno
1478 viene
istituita la Scuola di S. Rocco: inizialmente
l'associazione non aveva una sede stabile.
La Basilica
dei
Frari è un vero trattato di come si possa esaltare il
rapporto tra architettura e
pittura creando un unicum che, anche ai livelli più alti riesce
a valorizzare amcor di più ogni singola componente del gioco di
composizione. Capita così che l'Assunta il capolavoro di Tiziano
trova nelle luci, nella costruzione dell'altare e della corale la
cornice più consona, così come, proprio dal braccio
adorante che segue la Madonna verso il cielo sembra il polo su cui
poggia la basilica.
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Scuola Grande di S.
Giovanni
Evangelista Appartiene alla zona che è contorno di abitazionemorosini. Il bellissimo portale introduce alla Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista, la più rappresentativa istituzione laica veneziana. Tra le più antiche (la fondazione della scuola risale al 1261), tra le più note – almeno da quando il Guardian Grande della Confraternita, Andrea Vendramin, ricevette dai massimi funzionari ciproti, la Reliquia della Croce pervenuta dal patriarca di Costantinopoli Questa donazione ha dato alla
confraternita il prestigio ed una fama
prima sconosciute. tanto da spingere alla creazione di un
edificio all’altezza del tesoro
contenuto: tante tra le maggiori opere d’arte che Venezia conserva,
furono dedicate a questa Croce.
La sala
alle Gallerie dell’Accademia che le ospita ne è
testimonianza: Processione
della
Croce in Piazza S. Marco, Il
miracolo della Croce al Ponte di S. Lorenzo, entrambe di
Bellini ed Il miracolo
della Reliquia della Croce di Vittore Carpaccio, ne sono
un esempio. Parallelamente prosegue l’adeguamento dell’architettura
esterna al
contenuto del quartiere: a metà del XV° secolo, la Scuola si
dota della facciata laterale di chiara impronta gotica-fiorita, e solo
verso la fine dello stesso secolo che viene portato a termine, il
progetto di Bartolomeo Bon
che prevedeva l’importante portale marmoreo. sormontato da lunettone,
che dava accesso al cortile privato, delimitato proprio dall’edificio
della Scuola sul lato destro e dalla vecchia chiesa sulla sinistra.
Come in molte altre Scuole, uno
dei punti in cui veniva posta maggiore
attenzione e fastosità, era quello dello scalone che permetteva
l’acceso al piano superiore adibito a sala consiliare. Nel 1498 Mauro Codussi, uno dei più
noti architetti operanti a Venezia, presenta il progetto che
caratterizza (con la bifora al piano intermedio, elemento da sempre
presente ed emblematico dell’architettura "codussiana") la scalone
che -tra l’altro- permette l’accesso al piano nobile il cui
pavimento marmoreo sarebbe stato destinato – dal governo austriaco,
all’inizio del ‘800 – a qualche palazzo o chiesa dell’impero se
l’edificio non fosse stato riscattato dai veneziani legati ai valori
artistici rappresentati dalla Scuola .
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Squero di
San Trovaso Ogni pittore paesaggista che si rispetti ha nel suo portfolio di opere almeno uno scorcio dello squero di San Trovaso, uno degli ultimi stazi e "officina" per le gondole. La costruzione in legno attrae particolarmente. Non solo per lo stile (tipicamente montanaro perché i carpentieri spesso erano cadorini), o per lo scivolo che accompagna a secco le barche: ciò che appare evidente è l’aura del tempo che in questo luogo è immobile e testimoniata proprio dai paesaggisti che dal ‘600 ritraggono -sempre uguale- questo scorcio di Venezia. Un quadro fra tanti Gli elementi pittorici che caratterizzano la scuola veneziana sono a luce, il colore, l’aria, lo spazio... Si tratta di una pittura pregna di sensazioni – è stata definita – in opposizione a quella intellettuale fiorentina. Da questi principi partì Giorgione per formare il proprio stile, con tali e tante innovazioni che la critica lo considera oggi come il primo pittore moderno. I contorni svaniscono, sommersi nella penombra diffusa (come nelle opere di Manet e degli impressionisti, nel secolo XIX). Già padrone del suo stile, Giorgione dipinge “La tempesta” |