San
Giacomo dall'Orio
La
chiesa di San
Giacomo dall'Orio,
è antichissima per fondazione (forse IX sec.). Fu
ricostruita nel 1225 e successivamente ritoccata nel XVI
secolo.
Conserva la pianta originale della basilica con l'abside
centrale,
all'interno transetto, colonne, capitelli e archi di stampo gotico.
Ricchissima di quadri importanti: Veronese,
Palma il
Giovane, Maniscalchi, Padovanino, Schiavone, Pittoni e altri,
sull'altare maggiore
"La
Vergine con Putto fra i santi Andrea, Giacomo, Cosma e Damiano"
di Lorenzo Lotto.
Di fianco alla
chiesa, il campanile, torre quadrata veneto-bizantina del 1225.
Si
tratta della prima proposta di incontro con una struttura ricca di
tesori di rara bellezza. Si possono trovare gioielli architettonici,
storici e culturali anche fuori dal solito circuito del turismo
incolonnato. Distante dai gruppi che invadono piazza San Marco e le
zone limitrofe.
Alla ricostruzione della
chiesa di San Giacomo del 1225 sono state fatte risalire alcune
presenze di elementi bizantini (portati dall'Oriente al ritorno dalla
quarta crociata) come la famosa colonna di marmo verde con capitello
ionico, elogiata -tra gli altri- da Gabriele d'Annunzio e da John
Ruskin.
Al restauro del XV secolo vanno invece fatti risalire gli absidi.
Nella sagrestia vecchia si
possono ammirare alcune tra le migliori opere di Jacopo Palma il Giovane tra
cui la Pala col Parroco da Ponte
(1575-81) dalla
forte impronte tizianesca.
Nella sagrestia nuova si possono ammirare il soffitto a comparti
decorato da Paolo Veronese e
opere di Francesco Bassano (tra le sue
migliori).
Il monumento, recentemente
restaurato, ha messo in bella evidenza il soffitto a carena di
nave voltato agli inizi del XV secolo.
Ben conservati anche alcuni capolavori della pittura
rinascimentale, come la pala dell'altare maggiore, con la Vergine con
il Bambino tra Apostoli e Santi (1546), una delle rare opere di
Lorenzo
Lotto che si trova Venezia.
|
|
|
La Basilica
dei
Frari è un vero trattato di come si possa esaltare il
rapporto tra architettura e
pittura creando un unicum che, anche ai livelli più alti riesce
a valorizzare amcor di più ogni singola componente del gioco di
composizione. Capita così che l'Assunta il capolavoro di Tiziano
trova nelle luci, nella costruzione dell'altare e della corale la
cornice più consona, così come, proprio dal braccio
adorante che segue la Madonna verso il cielo sembra il polo su cui
poggia la basilica.
|
|
|