Un po'
di storia del ponte
Come si conviene ad ogni ponte
importante corrispondono inesattezze, leggende e discussioni senza
fine. Il ponte di Rialto non rifugge a questa regola. Le storie
raccontano di un primo ponte realizzato nell’anno 1252; si
trattava di una struttura in legno. Era detto Ponte della Moneta.
Questo ponte per sua stessa struttura pretendeva numerose e frequenti
riparazioni e restauri. Fu quasi completamente rifatto “tre volte in men di tre secoli”:
nel 1401, nel 1431, nel 1524.
Venne
pure in parte rifatto dopo la strage di cui fu teatro al tempo
dell’ingresso dell’imperatore Federico III a Venezia. Le rampe di ferro
che lo circondavano avevano subito una rottura strutturale e un gran numero di persone era caduto nel
canale perdendovi la vita.
Nel 1458 il Ponte della
Moneta fu
ampliato, corredato di botteghe e “il
nome fu cambiato in quello di Rialto”.
|
Sul finire del Quattrocento iniziò
il dibattito sulla costruzione in pietra, viste le gravi condizioni di
degrado
in cui si trovava, ma la
ricostruzione del 1524 vide
ancora presentare una struttura in legno, con la parte centrale
apribile “per dar passaggio al
Bucintoro ed altri grandi navigli”.
|
Un po'
di storia di Rialto
Il caso segna spesso la storia
dell’evoluzione umana. Un esempio? Uno dei centri di potere del mondo
della prima metà del secondo millennio si sviluppò
perché la famiglia Orio, potentissima e ricchissima rimase senza
eredi. Correva l’anno
1097: Pietro e Tiso Orio, con munifico atto di donazione rimettevano
alla “podestà dominicale e al popolo tutto” le botteghe e il
mercato di loro proprietà, ubicati in Rialto.
Un atto casuale. Un gesto giuridico che si trasformò nella
creazione di un polo leader del mercato, divenuto di pubblica
proprietà. Questa “statalizzazione” consentì l’immediato
sfruttamento da parte dei commercianti più avveduti che
spostarono a Rialto molte delle attività sino ad allora svolte
nella ristretta sede di San Bartolomeo, o al più disperse tra
questo campo e San Marco.
|
La creazione di una massa critica
senza pari in Europa e nel mondo fece “volare le azioni”
del mercato di Rialto. Appena quindici anni più tardi si
arrivò a
collocare nell’isola persino una Zecca…
|